Processione di fedeli in campagna per onorare la Madonna della Stella
Palagiano – Momento clou la distribuzione della pasta “Tagghiariin rizz cu zafarried ascquand”
I cacciatori di immagini uniche, davvero particolari, avranno di che sbizzarrirsi nel pomeriggio di sabato 7, in occasione della festa in onore della Madonna della Stella che da oltre duecento anni si svolge presso il santuario in campagna. Cenni storici di questa festa sono riportati in alcuni testi del 1807, quindi 210 anni fa, in cui fulcro della pietà popolare era la vecchia chiesa di campagna, demolita però negli anni ’90 e ricostruita sul finire dello stesso decennio ed elevata a dignità di santuario. Per tornare ai giorni nostri la festa in onore della Madonna della Stella 2017, in programma nei giorni 7 e 8 ottobre, ha una sua particolare peculiarità, quella di svolgersi in due momenti, uno in campagna l’altro in paese. L’appuntamento in campagna inizia sabato 7 di buon mattino (ore 5) con la recita del Santo Rosario, nella chiesa SS. Immacolata (retta da don Salvatore Casamassima) subito dopo si snoda la processione con l’immagine della Madonna della Stella condotta al santuario di campagna distante circa quattro km dal centro abitato.
Qui per tutta la mattinata si avvicendano le celebrazioni religiose e contemporaneamente il comitato promotore della festa, presieduto da Maria Tamborrino e Chiara Fumarola, è costantemente impegnato nella preparazione della pasta a fettuccine o come in gergo viene chiamata, “Tagghiariin rizz cu zafarried ascquand”.
Pasta che viene preparata al momento in campagna in una zona adiacente il santuario. Una sfilza di pentoloni abbastanza capienti e dei collaudati cuochi utilizzano circa 8 ql. di pasta, 4 ql. di pelati, 1 ql. di peperoncino piccante tipo messicano il più feroce per le papille, 30 Kg. di sale, 200 lt. di olio extra vergine e una quantità indefinita di cipolle, prezzemolo e sedano.
Il momento clou si svolge il pomeriggio di sabato, subito dopo la celebrazione eucaristica, officiata dal parroco. Finita la cerimonia religiosa su un carro compaiono alcuni grossi pentoloni, aventi ognuno un paio di metri di diametro, fumanti e stracolmi di pasta. Tutto è trainato, in prossimità dell’altare, da un trattore, per essere sottoposto al rito propiziatorio della sacra benedizione da parte del parroco. Dopodiché nel breve volgere di qualche istante, la marea di gente presente forma una calca indescrivibile intorno al carro che subisce un vero e proprio assalto, per il desiderio d’inforchettare, un po’ di quella pasta.
Gli anziani ricordano che un tempo, quando la civiltà della plastica era di là da venire, non si andava per il sottile al punto che il ritardatario di turno, pur di assaggiare un po’ di questa pasta, non lesinava l’utilizzo di spatole di fico d’india, ripuliti degli indigesti aculei. Da far presente che il rito della distribuzione della pasta non viene celebrato per soddisfare i languori dello stomaco, ma più che altro perché la gente attribuisce, alla “Tagghiariin rizz cu zafarried ascquand”, proprietà terapeutiche miracolose. Di qui l’assalto ai capienti pentoloni.
Una tradizione di cui il pese va giustamente fiero e che nel pomeriggio di sabato 7 rivivrà in tutto il suo splendore tramandato dalla civiltà contadina. Una volta terminata la distribuzione della pasta si ricompone la processione per il ritorno a casa della sacra immagine e Santa Messa di chiusura.
Domenica 8, alle ore 9,30 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Claudio Maniago vescovo della Diocesi di Castellaneta. Contribuiranno a dare il tono tipico della festa paesana il gran concerto bandistico “Biagio Abbate – Città di Bisceglie” diretto dal maestro Giovanni Pellegrini che si esibirà giorno sabato 7 mentre domenica 8 il Gran concerto musicale “Citta di Francavilla Fontana” diretto dal maestro Ermir Krantja. L’artistica illuminazione in piazza e sul corso principale è allestita dalla ditta “Illuminarie” di Minerva e Russo di Trani (Ba), mentre i fuochi pirotecnici sono curati dalla ditta Ugo Lieto Fireworks da Vallone Veterale (Na). Sempre domenica in piazza V.Veneto ci sarà un’extra distribuzione di pasta anche per i forestieri e per chi non ha avuto la possibilità di degustarla il giorno prima.
Ogni anno alcuni devoti, come Antonio Favale e titolare Panificio S. Rocco, mettono a disposizione del comitato organizzatore, in modo gratuito, prodotti alimentari come pasta e tarallini distribuiti nel corso della festa.
di Antonio Notarnicola
Redazione
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