Le allergie in metamedicina
a cura del dott. Enrico Cembran
Le #ALLERGIE e le #INTOLLERANZE sono reazioni dell’organismo verso sostanze che normalmente in una determinata specie non susciterebbero nessuna reazione.
Dal momento in cui tali eventi si manifestano, questa, diventa una “normale” reazione antigene anticorpo. Dunque, nella guarigione, è inutile concentrare i propri sforzi sull’immunità, da questo punto di vista, l’immunità funziona e funziona molto bene, la prova è che gli allergici e gli iperergici hanno (statisticamente) meno possibilità di sviluppare un tumore.
Volendo veramente #guarire da queste patologie, occorre capire cosa ha fatto virare il sistema di analisi interiore che porta a valutare qualcosa come pericoloso, quando per la maggior parte dei componenti di una specie, ciò non si avvererebbe.
Naturalmente, appena un medico comincia a parlare questo linguaggio, la maggior parte dei colleghi e degli stessi pazienti, storce il naso.
Nessuno vuole assumersi un carico aggiuntivo di responsabilità nel mantenimento della propria salute o nell’intraprendere protocolli terapeutici non ortodossi, richiedenti una partecipazione attiva dello stesso malato. Molto più semplice appellarsi a “Big Pharma” assumendo farmaci che naturalmente manterranno il paziente in uno stato di salute “accettabile” ma vincolato alla molecola terapeutica rigorosamente brevettata.
Nella Metamedicina, queste malattie cercano di risvegliare nel paziente l’idea di dover lasciare andare qualcosa, in quanto percepito come pericoloso per la propria stabilità e benessere emotivo, allontanandolo il più possibile dalla propria vita.
Tendenzialmente, in età #adulta, le allergie e le intolleranze si manifestano in concomitanza con disturbi del nostro ecosistema ambientale ed affettivo. Si potrebbe trattare di persone presenti nella nostra vita, luoghi in cui dobbiamo interagire forzatamente o necessariamente, circostanze e casualità che risvegliano sensazioni di disagio profondo dalle quali si vorrebbe fuggire.
La Metamedicina non nega la predisposizione dell’individuo, tutt’altro, ma pone il disturbo affettivo emozionale in risalto, quale vero trigger del processo. In tale ricerca, occorre naturalmente tenere conto delle influenze dell’Inconscio Collettivo.
Teniamo presente che, i recettori cellulari del Sistema Nervoso e Immunitario sono estremamente ed in maniera sospetta simili, e da questa considerazione parte il grande e benemerito lavoro della #Psiconeuroendocrinoimmunologia.
I sistemi di vita dei paesi industrializzati, prevedono un distacco vieppiù netto da tutto ciò che viene ritenuto pericoloso, indipendentemente dalla sua reale tossicità. Ma l’essere umano è un essere sostanzialmente animale, in grado di rispondere in maniera violenta, indipendentemente dal reale pericolo. Non a caso, nei bambini, le allergie sopraggiungono in presenza di rapporti genitoriali, soprattutto materni, di natura opprimente o addirittura separante dal resto del mondo.
L’allontanamento da questa violenza, fisiologica nell’essere umano, paradossalmente, determina un aumento della aggressività nei confronti di se stessi e la diminuzione o perdita della capacità di gestire le emozioni, la cosiddetta #CompetenzaEmotiva.
Nel caso dei #bambini, andando a cercare con attenzione, sarà possibile associare con grande ricorrenza, l’insorgenza dell’allergia e intolleranza a seguito di un evento traumatico, in grado di riproporre l’attivazione immunitaria, tutte le volte che da quel momento in poi, l’allergene ricomparirà, risvegliando il ricordo associativo doloroso. Questo perché, il #CervelloLimbico, l’aera cerebrale di gestione ed elaborazione delle emozioni, attraverso queste, incamera tutti i dettagli dell’episodio doloroso subito, associandoli in maniera permanente. E’ frequentissimo riscontrare ad esempio l’asma in bambini con madri iperprotettive se non invasive nelle dinamiche affettive familiari.
Nel caso ad esempio, dell’allergia al #Lattosio e ai #Latticini, è facile associarla ad un rapporto affettivo distorto con la madre, la prima fornitrice di nutrimento della mostra esistenza, attraverso l’allattamento. Addirittura, nel neonato, potrebbe richiamare una percezione inconscia di non accettazione, magari non elaborata in maniera conscia durante la gravidanza dalla stessa madre. In questo modo, il neonato, rifiuterebbe a sua volta la mamma. Ove tale intolleranza si instauri in un adulto, potrebbe trattarsi della evidenza metaforica di un disagio non risolto con la madre.
Nella vita adulta, i soggetti portatori di queste patologie immunitarie, hanno frequentissimamente ed apparentemente personalità molto miti e controllate. Le stesse, altrettanto frequentemente, sono portatrici di una profonda rabbia ed aggressività repressa, spesso nemmeno percepita ed in quanto tale del tutto rigettata. Ed è da questo che nasce il conflitto che, non potendo essere dissipato con mezzi congrui, si propone attraverso un abnorme reazione che consenta la sua dispersione attraverso la malattia.
Non a caso, i farmaci più utilizzati per “curare” le Allergie e le Intolleranze, i #Cortisonici, intervenendo sui sintomi, più che debellarli, appaiono trasferire questa carica di aggressività repressa che così faticosamente cerca di emergere, attraverso la malattia, di nuovo all’interno del paziente. Paradigmatici infatti, appaiono i sintomi collaterali di queste terapie, di cui molti testimoniano la mancanza di quiete interiore, fra tutti, l’ipertensione e l’iperglicemia.
Questo fenomeno, definito in Medicina Psicosomatica, #VicariazioneRegressiva, determina una completa dispersione del valore metaforico della malattia, seppellendola nel profondo dell’inconscio del paziente.
Ma sono queste, anche persone dedite ad atteggiamenti ipercritici e sospettosi, portate a vedere nemici dappertutto, e spesso alla ricerca di un perfezionismo esagerato, talvolta imposto. Di fatto reprimono la propria carica sessuale; inoltre, nei rapporti sociali e lavorativi, non riescono a dire facilmente di no, dunque a far valere se stessi, e questo aumenta la possibilità di rabbia e aggressività interiore.
Parlando per metafore, come sempre in Metamedicina, anche le sostanze che determinano questi fenomeni, provenendo dall’esterno ci comunicano qualche discrasia nei rapporti interpersonali o con l’ecosistema affettivo o sociale di riferimento attraverso un fine linguaggio simbolico, non sempre evidente ad un primo esame.
Ad esempio, la #PolvereDomestica, richiama l’attenzione su tutto ciò che è definibile come sporcizia, sudiciume e fonte di contaminazione. Inoltre, e qui si possono aprire ulteriori dolorosi scenari, quali la percezione di un’aggressione da parte dell’ecosistema domestico ritenuto estraneo al proprio modo d’essere.
In quest’ottica, il #Polline, metaforicamente assimilabile al vigore sessuale, richiama l’attenzione su un atteggiamento di difesa nei confronti della sessualità e passionalità. Non a caso queste allergie si manifestano a carico di porzioni del nostro corpo quali gli orifizi mucosi esterni umidi, sensibili e delicati richiamanti esplicitamente o metaforicamente la sfera sessuale, ad esempio il naso, ma anche gli orifici dei genitali.
L’allergia e l’intolleranza indicano l’organo, ma ancor più la funzione discrasica.
La sintomatologia fornisce ulteriori indizi, come ad esempio, nel caso del prurito, che in Metamedicina, indica sempre una situazione di rabbia scompensata.
Nel caso dei #PelidegliAnimali, l’attenzione viene richiamata sull’amore, evocabile attraverso l’immagine delle moine dei felini e delle carezze che spontaneamente le pellicce stimolano, ma anche quella della sensualità, attraverso l’immagine calda ed avvolgente del manto animale.
Nel caso del #Glutine, essendo presente in moltissimi prodotti alimentari, fra cui il pane, rappresentante metaforicamente la ricchezza, la sua intolleranza può essere associata a conflitti in relazione ai soldi o contrasti con persone che hanno i soldi, evocanti un profondo senso di ingiustizia represso.
Alla luce di quanto sopra, l’intollerante e l’allergico, dovrebbero imparare a riconoscere i propri lati più vulnerabili, quali gli impulsi continuamente repressi, riguardanti l’aggressività, la sessualità e l’affettività. Tutto ciò, avendo il coraggio di farli emergere pur in un’ottica socialmente accettabile, integrandoli con piena dignità nella propria personalità.
Un ulteriore possibile ed interessante aspetto delle allergie ed intolleranze è rappresentato dalla manipolazione dell’ecosistema familiare, sociale e lavorativo attuabile attraverso la malattia. Attraverso questa, il malato può finalmente imporre le proprie decisioni, dire di no e richiedere l’affetto desiderato.
Redazione
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