Chiesetta San Francesco da Paola al Borgo, piccolo Duomo di Taranto…
di Daniela Rubino
Il Dott. Agronomo Francesco Pasculli in questi anni ha organizzato eventi dedicati alla raccolta fondi per il restauro conservativo del chiesetta, considerata il gioiello neogotico di Taranto, situata all’interno del cortile di un palazzo privato, in via Camillo Benso Conte di Cavour n.51, Borgo Umbertino, Taranto, Puglia, Italy: chiesetta di San Francesco da Paola al Borgo e la Cappella Monumentale “Angelo Cecinato”.
Durante una visita guidata a cura di Francesco Pasculli, ho potuto visitare già nel 2016 il Tempietto neogotico, l’Ipogeo Cecinato situato all’interno dello stesso cortile, ed una mostra pittorica di otto disegni su cartoncino dell’artista tarantino Filippo Girardi illustrativi di una ricostruzione dei luoghi fuori Porta Lecce durante il Settecento e l’Ottocento (si tratta di un’ampia area del Borgo di Taranto, le cui notizie sono tratte da Il Cenacolo, Ed. Mandese, 1989). Via Camillo Benso Conte di Cavour era infatti l’antica strada del giardino d’agrumi dell’arcidiacono Francesco Carducci, che aveva acquistato la proprietà dalla famiglia D’Aquino, come si evince dall’atto notarile stipulato il 27 febbraio del 1717 dal notaio Vito de Vincentiis. Le ricostruzioni storiche, pur considerando le fonti notarili, si avvalgono della creatività dell’artista, il cui curriculum è ampio poiché il maestro espone le sue opere sin dai primi anni del 1970.
Un “artista di sperimentazione” – come ama autodefinirsi Filippo Girardi – “quindi visionare i miei lavori è essenziale perché le tecniche che uso sono diverse e vanno dalla pittura al bassorilievo su pietra leccese, alla pittura su supporto in vetro semidoppio a colori: una tecnica unica nel suo genere. Per quanto riguarda questi otto disegni nell’atto notarile del 1717 non vi sono disegni allegati, ma solo le descrizioni dei giardini ammurati, delle vigne e degli agrumeti. Le ricostruzioni fatte da me si riferiscono ad una carta geodetica redatta dall’agrimensore Omobono Florio, nell’anno 1806”. La formazione artistica del maestro Filippo Girardi inizia come autodidatta nel 1947 a Massafra, suo paese natìo. Non avendo frequentato il liceo artistico il disegno a cui ha applicato le conoscenze apprese nel campo Navale ed industriale, è stato ed è ancora oggi la sua attività artistica prevalente.
Le notizie storiche a nostra disposizione riguardanti questo monumento sono che si tratta di un pezzettino di suolo un tempo adibito ad agrumeto e delimitato nei suoi confini dal muretto tuttora visibile. Angelo Cecinato lo ereditò dal padre Nicola e vi costruì la Chiesa tra il 1881 e il 1898, chiedendo all’Arcivescovo Pietro Alfonso Jorio affinché questa Cappella Monumentale di famiglia divenisse pubblica. In realtà la Chiesa non è stata mai utilizzata come Chiesa privata o come Cappella di famiglia, poiché l’arcivescovo dopo quindici giorni diede il permesso e la Chiesa venne decretata pubblica dalla Città di Taranto il 21 dicembre 1898, come ricorda la stele marmorea situata all’ingresso della Chiesa.
La Chiesa fu aperta al pubblico il 2 febbraio 1899, alla presenza dell’Arcivescovo Pietro Alfonso Jorio e fu benedetta da Padre Ambrogio di Gesù Maria dell’Ordine dei Frati Minori, Guardiano della Chiesa di San Pasquale. Fu la prima Chiesa nata nel Borgo e per il Borgo, perché l’arcivescovo diceva che considerando il nuovo Borgo nascente fuori porta Lecce, vi era la necessità di un luogo di culto. Porta Lecce fu costruita dopo il 1480, quando gli aragonesi disposero il rifacimento del Castello Aragonese.
“Quando la Chiesa fu inaugurata, vennero dati quaranta giorni di indulgenza. – ha commentato Francesco Pasculli – Evento raro per l’epoca! Il luogo di culto, dove si celebrava regolarmente la messa, comprendeva non solo la Cappella, ma l’intero cortile esterno”.
Prima di essa, esattamente il 3 marzo 1898,l’attuale Chiesa del SS Crocifisso fu decretata pubblica. Questa Chiesa aveva già cambiato due volte il nome:Chiesa di Santa Teresa e Chiesa San Giovanni di Dio.
Le origini della Cappella Monumentale Cecinato, in seguito denominata Chiesetta di San Francesco da Paola al Borgo, sono nascoste nell’ipogeo dell’omonimo palazzo: un’antica area di cava magno-greca, ancora intatta, utilizzata dai romani come cisterna.
Le grotte, così come riportate negli atti notarili dell’epoca risalenti fin dal 1879, vennero utilizzate, dapprima come cisterne e sotto cisterne per l’invaso delle acque provenienti da due pozzi attivi allora presenti, successivamente, con l’avvento dell’Acquedotto, in cantine e sotto cantine, ed infine, come locali per un pittore.
Vox populi della zona raccontava che la chiesetta era stata eretta a seguito di un miracolo ricevuto da una bambina, caduta nella tromba delle scale del palazzo, e rimasta illesa. Ma da recenti informazioni desunte da una anziana erede, fu proprio il giovane Angelo Cecinato a cadere fino a 12 metri della sotto-cisterna, mentre prelevava l’acqua dal pozzo situato nella tromba delle scale. Per liberare il ragazzo rimasto miracolosamente illeso dovettero rompere la sotto-cisterna.
Era il 1880! L’anno seguente Angelo acquistò dal padre Nicola Cataldo Cecinato, il piccolo agrumeto, e appena terminato il muro di cinta, fu eretto il “Piccolo Duomo di Milano” nel 1898.
Il 27 marzo del 2015, dopo 65 anni di abbandono, la Chiesetta, alla presenza di Francesco Pasculli e Filippo Girardi, è stata nuovamente benedetta da Padre Anastasio Filieri del SS Crocifisso.
Il gioiello neogotico di Taranto nella classifica del Concorso FAI I luoghi del cuore 2016 con 7.046 voti ha ottenuto il 44° posto nella classifica generale tra gli oltre 33.000 siti censiti nella Penisola, il sito più votato della provincia, il 5° n Puglia ed il 44° in Italia.
Francesco Pasculli annota nella pagina Facebook dedicata alla Chiesetta di San Francesco in Via Cavour, che in un manoscritto del 1932 Mons. Giuseppe Blandamura nel 1906 occupandosi del ‘Legato Cecinato’, così definiva il luogo di culto: «Il minuscolo tempietto è quanto di più delizioso si possa immaginare, in stile gotico, imitazione e tipo, il Duomo di Milano, tanto nella facciata che nell’interno».
Il 2 aprile 2017 vi è stata l’apertura e la benedizione del tempietto con una cerimonia officiata dal Reverendissimo Padre Aldo Imbrogno, Superiore della Parrocchia di San Francesco di Paola dei Frati Minimi di Taranto durante la quale è stato riaperto il piccolo portone d’ingresso chiodato da 70 anni.
Redazione
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