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Tra nuovo e vecchio associazionismo mafioso

Tra nuovo e vecchio associazionismo mafioso

Giovedì 28 marzo alle ore 15.30 nella sala consiglio dell’ordine degli avvocati del Tribunale di Bari, piazza de Nicola, si terrà il convegno “Similitudini tra vecchio e nuovo associazionismo mafioso” organizzato dal Movimento forense Bari in collaborazione con la Camera penale di Bari, il Centro studi Opelegis e l’Ordine degli Avvocati di Bari

Nel corso della giornata interverranno il sostituto Procuratore Carmela Manganelli, l’avv. Flavio Luigi Romito ( Presidente Movimento Forense Bari), l’avv. Gaetano Sassanelli (Presidente Camera Penale di Bari), l’avv. Giovanni Stefanì (Presidente Ordine degli avvocati di Bari), il dott. Luigi Bramato (LB edizioni) e il brigadiere dell’Arma dei CC Stefano de Carolis autore del volume “Con un piede nella fossa. 1861-1914: storie di malavita barese” (LB edizioni). L’incontro sarà moderato dal giornalista Renato Piccoli (RAI Puglia).L’evento è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Bari.

Tutto parte da una denuncia del 1891 fatta dall’onorevole Francesco Alberto Pugliese che “con estremo coraggio” presentò una interpellanza parlamentare sull’esistenza della Mafia a Bari. Ritrovatosi per le mani questo documento, il sottufficiale nell’Arma dei Carabinieri, Stefano De Carolis, parte con una lunga e intensa ricerca fra carte e documenti che ha portato a partorire un prezioso volume sugli albori della malavita barese e dell’associazionismo mafioso. Il libro, edito da LB edizioni, si chiama “Con un piede nella fossa. 1861-1914: storie di malavita e camorra barese”.Una precisa ricostruzione sulla nascita e il consolidamento, in Terra di Bari, della “malavita”, la temuta organizzazione criminale di derivazione camorristica che fu messa sotto accusa nel 1891 nel corso del primo maxi processo penale italiano.“Dallo studio dei documenti processuali e dei verbali di polizia dell’epoca è emerso – scrive De Carolis – un racconto inedito e a tinte fosche di una città che, fra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, fu il palcoscenico di un’organizzazione criminale giovane e spietata che attraverso furti, omicidi, estorsioni, rapine e violenze carnali, ne mise a repentaglio lo sviluppo commerciale e sociale”.

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